Archivio Mensile: Febbraio 2020
[Seconda parte]
Gli attuali flussi migratori dai Paesi poveri ai Paesi ricchi sono causati dall’esigenza dei Paesi ricchi d’impadronirsi delle materie prime e delle risorse energetiche insistenti nei territori dei Paesi poveri per sostenere la propria crescita economica. Le modalità con cui lo fanno – la violenza, l’inganno, la corruzione, la devastazione ambientale – costringono percentuali crescenti delle popolazioni povere ad abbandonare i propri Paesi con la speranza di trovare nuove opportunità di vita andando a incrementare il numero dei produttori/consumatori di merci di cui le economie dei Paesi ricchi hanno bisogno per continuare a crescere.
[Prima parte]
Per accrescere la produzione industriale non basta introdurre macchine sempre più efficienti nei cicli produttivi. Deve anche aumentare il numero degli occupati, ovvero di coloro che non producono beni per sé stessi o per persone che glieli ordinano, ma vendono la loro capacità di lavorare in cambio di una retribuzione monetaria con cui possono acquistare sotto forma di merci i beni necessari per vivere. I due serbatoi dove si possono attingere i lavoratori, di cui il modo di produzione industriale ha bisogno per accrescere la produzione e il consumo di merci, sono i contadini che praticano l’agricoltura di sussistenza e gli artigiani. Ma bisogna convincerli, o costringerli, ad accettare questo cambiamento.
Oggi abbiamo il compito di ripristinare la vita di comunità, delle relazioni umane strettamente connesse allo scambio dei beni, sia all’interno delle collettività agricole che tra queste e l’area più vasta dei consumatori, riaffermando i valori di scambio rispetto ai valori d’uso (la ricerca di denaro per comprare le cose), la cooperazione, la solidarietà, in una agricoltura non industriale.
Potrebbe sembrare una domanda paradossale, eppure fotografa l’evoluzione della democrazia italiana dall’esito del referendum del 1993, con cui è stato sancito il passaggio dal sistema elettorale proporzionale al sistema maggioritario, alle elezioni regionali del 26 gennaio 2020 in Emilia e Romagna.