Come non passare sempre per quelli che sanno solo dire “NO”
“È evidente che i difensori dell’ambiente, nel nostro paese, hanno un problema di comunicazione. Dicono no a tutto (nucleare, gas, petrolio, eolico, solare, idrogeno etc.) e sono facilmente accusabili di voler tornare al lume a petrolio (comunque un combustibile fossile). A ogni proposta di soluzione questi disfattisti sollevano una serie di possibili problemi e alla fine non si capisce cosa vogliano. Sanno solo dire no.”
Per non dare adito a nessuno di accusare anche noi di essere solo un partito del NO, la linea guida operativa di SEquS è sempre sstata e sarà sempre più, quella di analizzare i problemi, ma non limitarci a farne la critica, ma anche di proporre la soluzione. Non ci limiteremo a fare la diagnosi della malattia osservandone i sintomi superficiali e cercando di fare sparire solo quelli, ma cercheremo sempre di prescriverne anche la cura delle cause profonde, a monte.
Spesso le soluzioni proposte dai finti ambientalisti e dagli affaristi della Green Economy, sono delle complicazioni tecnolgiche che vanno ad aggravare o spostare il problema iniziale: senza cambiare l’impostazione dei suoi approcci, finiscono per generare così altri problemi, che si affretteranno poi a “risolvere”, con altre fantasiose, costose e complesse soluzioni.
Il nostro approccio in SEquS è invece più legato alla semplificazione e alla semplicità, al cambiamento proprio dei paradigmi che hanno creato un problema, in primis il sistema economico e industriale di produzione di merci e servizi, nel caso della drammatica crisi ambientale globale.
Esempio: l’unica energia rinnovabile sostenibile e compatibile con il pianeta è quella non prodotta, non richiesta, risparmiata, piuttosto che quella generata dalle centrali atomiche di quarta o quinta generazione falsamente dichiarate Green dalla Commissione Europea, o da sterminati “parchi” di agri-fotovoltaico o eolici. Il resto della domanda energetica, a tendere, si coprirà soltanto con le energie rinnovaili le quali tuttavia, si noti, non sono necessariamente senza impatti ambientali: tutt’altro.
Alla fuffa della produzione nucleare di futura generazione, è sempre bene e razionale rispondere con cose concrete e urgenti visto il grave cambiamento climatico in atto. La concretezza è la migliore risposta ai soliti No e ai rimandi a mai delle soluzioni: questi atteggiamenti dilatori che rimandano a futuribili scenari impattanti e irrealizzabili sono quelli più conservatori e cristallizzanti dello status quo insostenibile.