L’acqua piovana non è più potabile in tutta la Terra. Anche in Antartide
L’acqua piovana non è più potabile: anche nelle zone più remote del mondo, come l’Antartide, il livello di alcune sostanze chimiche è diventato così alto da rendere questo tipo di acqua “non sicura” da bere. È quanto è emerso da uno studio condotto dall’Università di Stoccolma.

Continueremo a sostenere che la decrescita di produzione di merci e la riduzione drastica degli sprechi sono elementi essenziali per cercare di riequilibrare l’ingombrante peso della nostra specie con la biosfera. Ma occorre andare oltre: la politica dovrebbe proprio valutare la messa al bando di sostanze dichiaratamente pericolose e persistenti nell’ecosistema, come i PFAS, invece tuttora facenti parte di importanti cicili produttivi, mettendo i produttori di tali sostanze nelle condizioni di cambiare modelli di produzione, riconvertendosi a business più sostenibili, utili, oppure di chiudere. Non deve più poter esistere l’opzione di devastare il pianeta, le risorse, l’acqua necessaria ai cicli di sopravvivenza di miliardi di esseri viventi (tutti, non solo quelli umani), mettendone gravemente a rischio la salute, nel solo nome di enormi benefici economici di pochi individui e di pochi gruppi industriali o finanziari. Andrebbero nel frattempo anche pensati modelli di extra tassazione molto onerosi verso tali modelli produttivi, mettendone così gli attori industriali-speculatori proprio fuori gioco.
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