L’ENERGIA SE PRODOTTA A SCAPITO DI TERRA E ALBERI NON È” PULITA”: E’ “ENERGIA SPORCA”

A coloro che non si fanno travolgere dall’isteria di una “transizione energetica” separata da una “transizione ecologica”.

foto: paesaggio e pale eoliche, Parco eolico di San Sostene, foto di Walter Fratto (da Facebook)


Posiamo uno “sguardo ribelle” sulla narrazione della “crisi energetica” condizionata da coloro che hanno inquinato e lucrato sulle fonti fossili e ora vogliono lucrare per produrre energia sacrificando risorse naturali vitali per la vita sulla terra: suolo e alberi.

Le superfici alternative senza “tagliare alberi” e “consumare suolo” ci sono, eccome:

i tetti degli edifici (per una superficie di circa 3 500 chilometri quadrati in Italia, al di fuori dei centri storici, dati ISPRA) così che singoli cittadini, famiglie, aziende che vivono in un determinato territorio possono associarsi in “comunità energetiche” e utilizzare localmente l’energia elettrica prodotta e ricavata dalle superfici già artificializzate di loro proprietà. Le “comunità energetiche” sono un’occasione imperdibile per rendere la produzione di energia più “democratica”, più “ecologica” e “risparmiare suolo agricolo”;

a cui si possono aggiungere le superfici di aree di parcheggio, le superfici in corrispondenza di alcune infrastrutture, in aree dismesse o in altre aree impermeabilizzate.


L’ENERGIA E’ PULITA SE LA RICAVIAMO DAL “NULLA ECOSISTEMICO” DELLE SUPERFICI PERDUTE.

Commento e articolo segnalatoci da D. Schiavon, associato SEquS.

https://www.ilvizzarro.it/articoli/attualia/energia-sporca-ecco-perche-siamo-contro-l-eolico-selvaggio.html

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