NO all’intero Piano rifiuti commissariale di Gualtieri per Roma

La vertenza romana per avviare un ciclo rifiuti alternativo, basato sui principi dell’economia circolare, ci ha visti impegnati nel 2019 nel deposito in campidoglio di una apposita proposta di deliberazione di iniziativa popolare n. 104/22019 a cui era allegato anche una proposta di Linee guida per un programma alternativo rifiuti a Roma https://deliberiamoroma.it/economia-circolare-a-roma/

La vertenza contro il piano rifiuti di Gualtieri è una battaglia che abbiamo condotto nel 2021-2022 proprio a partire dallo scandaloso Decreto Legge 50/2022 con cui il governo Draghi ha istituito l’ennesimo commissario. Abbiamo impugnato infatti l’avviso pubblico del ministro Cingolani sui fondi PNRR che impropriamente includevano i digestori anaerobici nell’economia circolare.

Ora l’annuncio del progetto per un mega inceneritore vede schierate contro, giustamente, numerose organizzazioni ambientaliste e ne siamo lieti. Ma teniamo a sottolineare che Il Piano di Gualtieri non è composto solo dal mega inceneritore da 600mila ton/anno, in quanto la rete impiantistica prevista è composta da:

  1. Tre grandi digestori anaerobici per produrre biogas dalla Frazione organica differenziata o FORSU, due proposti da AMA su Roma (a Casal Selce ed a Cesano) ed uno in area limitrofa all’aeroporto di Fiumicino,
  2. Tre altri digestori anaerobici per produrre biogas dai fanghi degli impianti di depurazione delle acque reflue, proposta da ACEA in altri quadranti romani tra cui Colli Aniene – Ostia – Salario,
  3. Un impianto di produzione di idrogeno da 200mila ton/anno, a partire da rifiuti indifferenziati, ubicato in località Malagrotta.

Abbiamo già condotto nel 2021-2022 le azioni legali al TAR Lazio contro i tre digestori anaerobici di AMA, bloccando l’iter dei fondi PNRR ed ottenendo il risultato di vedere saltare la previsioni di oltre 160 milioni di euro a carico dello Stato.

Pertanto, ci permettiamo di suggerire che le proposte alternative formulate da Zero Waste Italy e Lega Ambiente vengano supportate con informazioni circostanziate e inoppugnabili:

  1. Nel formulare l’obiettivo di Raccolta Differenziata al 75%, è necessario specificare con quali metodologie specifiche si possa conseguire, nella consapevolezza che la R.D. di Roma è oggi al 46% avendo una contaminazione superiore al 20% di frazione estranea e quindi di fatto è al “37% teorico” di riciclaggio. Ciò anche se da tre anni la normativa vigente cita l’obiettivo di “effettivo riutilizzo e riciclaggio” pari al 65% al 2035, pari quindi al 80% di R.D. !
  2. Il secondo punto riguarda il R.U.R. – cioè la massa di circa il 60% di Rifiuto Urbano Residuo Indifferenziato, che oggi vanno negli impianti di Trattamento Meccanico Biologico per estrarre la frazione organica putrescibile. La proposta del cosiddetto REVAMPING dei due T.M.B. di AMA non tiene conto che quello di via Salaria è stato distrutto da un incendio ed i cittadini del Salario avevano combattuto dieci anni per chiudere un impianto nocivo e maleodorante. Stessa sorte riguarda il TMB di Rocca Cencia, un impianto obsoleto di cui i cittadini di tutto il quadrante da oltre venti anni hanno chiesto la chiusura per i miasmi prodotti dall’impianto.
  3. Restiamo disponibili al confronto aperto e sincero, anzi lo chiediamo a viva forza, ne vale l’etica del bene comune condiviso da perseguire, vorremmo semplicemente ascoltare le ragioni di tutti, poter  esercitare il diritto di critica su basi scientifiche e impegnarci a condurre battaglie comuni con più forza e argomentazioni valide. In tutta onestà non comprendiamo e non condividiamo la posizione assunta da Zero Waste Italy e Lega Ambiente che dichiarano di “non porre pregiudiziali agli impianti di biogas”, tra l’altro in totale contrasto sia con i principi normativi di economia circolare che con la stessa filosofia “rifiuti zero”. Questi impianti sono, infatti, tuttaltro che impianti di “recupero di materia” e sono di fatto, al pari degli inceneritori, sostenuti da incentivi statali per il “recupero di energia”. Inoltre “l’utilizzo energetico” della frazione organica differenziata la sottrae al riciclo come compost nei suoli agricoli sempre più impoveriti di carbonio, pur contribuendo solo per il 3% al consumo di gas.

In un’ottica di serio supporto alle politiche di economia circolare, la Frazione Organica Differenziata deve essere avviata a piccoli impianti di compostaggio aerobico di scala municipale, quindi nulla a che vedere con i TRE IMPIANTI DI DIGESTIONE ANAEROBICA sostenuti dal commissario Gualtieri !!!

Non si può prescindere dalle normative in vigore sul riciclaggio e sul recupero di materia (art. 183) che vietano l’uso della frazione organica DIFFERENZIATA per produrre COMBUSTIBILI od utilizzarla per qualsiasi tipo di RECUPERO DI ENERGIA.

Pertanto, la nostra posizione è che non è sufficiente contrastare solo gli INCENERITORI (come impianti simbolici di recupero energetico dai rifiuti indifferenziati) ma bisogna dire un NO secco e deciso agli impianti di DIGESTIONE ANAEROBICA PER PRODURRE BIOGAS e BIOMETANO (per il recupero energetico dai rifiuti ORGANICI DIFFERENZIATI).

Roma 13 aprile 2023

Comitato DeLiberiamoRoma,

Associazione ISDE Italia – Medici per l’ambiente,

Associazione politica e culturale Sostenibilità Equità Solidarietà,

CETRI-TIRES per la terza rivoluzione industriale,

Coordinamento No discariche No inceneritori Municipio IX e Pomezia,

Associazione Vivere Vitinia Municipio IX,

Arch. Paolo Gelsomini – Comitato DeliberiamoRoma Municipio centro,

Marcello Paolozza – Comitato DeliberiamoRoma Municipio 3,

Comitato di quartiere Giovanni Canestrini Municipio IX,

Comitato UST uniti per la salvaguardia del territorio – Roncigliano Ardea,

https://massimopiras.it/no-allintero-piano-rifiuti-commissariale-di-gualtieri-per-roma/

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