Occorre spostare il fine dalla differenziazione e il riciclo dei rifiuti alla loro riduzione o eliminazione a monte

Come riportato in questo articolo del FQ, non solo si producono troppi rifiuti, la maggior parte evitabili (si veda il caso degli imballaggi), ma i numeri del riciclo reale sono molto inferiori a quelli dichiarati, o che siamo indotti a pensare da informazioni o promesse false.
Questo è confermato anche da recenti dati di EEA (European Environmental Agency), che certificava che in Europa solo il 12% di tutti i rifiuti viene in realtà riciclato.
La soluzione perciò, come in SEquS abbiamo sempre sostenuto, NON è la differenziazione o il riciclo dei rifiuti, ma perseguire lo sforzo di ridurne drasticamente la produzione a monte, ancor prima di pensare di riciclarli.
Il fine cioè non deve essere la differenziazione, ma il NON produrre rifiuti, se non pochi e degradabili, come avveniva prima dell’era industriale.
Il riciclo è tra l’altro inefficiente e spreca molta energia: deve essere solo la extrema ratio e non compenserà mai i consumi di materie previsti dagli obiettivi di crescita dell’attuale sistema industriale-finanziario-economico, che ora velleitariamente ci vendono come “sviluppo sostenibile”: lo sviluppo per definizione non può essere sostenibile, come vedremo e dimostreremo nel prossimo incontro di SEquS del 22 Aprile.