Rispetto, Etica e Biocentrismo valgono più di destra e sinistra in politica e nella società

Di Fabrizio Cortesi

Prendo spunto da questo toccante articolo (link sotto) sul maltrattamento dei polli per allargare la considerazione all’unica ricetta secondo noi possibile per perseguire l’ecologia, la sostenibilità ambientale, il rispetto per tutte le creature e la Natura.
in SEquS siamo arrivati alla conclusione, se non alla certezza, che il futuro sostenibile non può certamente essere legato alle visioni, non solo anacronisctiche ma proprio limitate, inefficaci, fallimentari, delle politiche di destra e di sinistra, ma che invece si possa perseguire unicamente adottando una visione BIOCENTRICA del mondo.


Da questa filosofia e approccio alle cose, che va ben oltre i concetti di destra e di sinistra, discende poi necessariamente tutto il resto in termini di sostenibilità, equità, solidarietà: il rispetto della Natura implica infatti rispetto per gli animali, per l’ambiente, per le risorse e naturalmente tra gli uomini stessi.
Una maggiore uguaglianza tra gli esseri umani si può realizzare soltanto abbandonando l’antropocentrismo che caratterizza la concezione occidentale del mondo e sviluppando una concezione del mondo biocentrica.
La stessa sinistra avrà si un approccio più proteso all’uguaglianza tra gli uomini e le classi sociali, ma ha sempre perseguito il dominio e la predazione della natura e delle sue risorse per inseguire lo sviluppo e la crescita economica, a vantaggio solo degli uomini, variando soltanto il modo e il target della redistribuzione delle risorse e del profitto delle predazioni naturali, rispetto alla destra.
Chi ha rispetto della natura non alleva animali-merce, esseri senzienti e sensibili, per mangiarseli dopo tremende sofferenze e modifiche genetiche, non depreda le risorse naturali per arricchirsi o ricavarne profitto a scapito dell’ambiente abitato da popoli poveri o da pacifici animali indifesi, non colonizza altre terre per sfruttarne le risorse e i suoi popoli.
Una visione biocentrica insomma, elimina alla fonte il vulnus che ha causato la maggiore crisi ambientale dell’umanità: l’avidità, l’accumulo, il profitto, il sistema di produzione industriale (di cui capitalismo e socialismo sono semplicemente due varianti, nella finalizzazione della spartizione dei profitti, opposte ma entrambe sbagliate) saranno così automaticamente sostituite da sufficienza, parsimonia, senso della misura, sistema di produzione artigianale, nel quale cioè non si inonda il mercato di merci inutili e non richieste, ma si produce soltanto ciò che serve e viene richiesto.

In un sistema economico “artigianale”, contrapposto a quello industriale, insomma, non ci si prodiga per aumentare o efficentare l’offerta, ma si diminuisce la domanda e gli sprechi: proprio l’unica ricetta che può funzionare in un mondo bulimico di consumi che si mangia oltre due volte le risorse rinnovabili del pianeta ogni anno.


Se la politica e la società perseguissero questo modello e visione, state pur certi che mai esisterebbe sulla Terra un tipo di allevamento industriale e impietoso (e nessun altro tipo) come descritto in questo drammatico articolo, invece purtroppo la tremenda normalità che c’è ormai dietro ogni supermercato o macelleria.


Per ora, mentre stiamo lavorando per capire come fare a cambiare il sistema economico e sociale in questa direzione, suggeriamo di non alimentare questo orrendo mercato di povere creature innocenti, non comprando assolutamente tali prodotti, ma preferendo una dieta sempre più a base vegetale.

Di Fabrizio Cortesi, rielaborando ed estendendo liberamente alcuni concetti su Destra e Sinistra di M. Pallante

https://www.essereanimali.org/2022/01/dopo-questo-articolo-non-mangerai-pollo/

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Una risposta

  1. PIERFRANCESCO DAMIANI ha detto:

    Molto interessante. Grazie

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