Solo un approccio biocentrico può garantire la svolta verso la sostenibilità ambientale.

L’evento di Dobbiaco (vedi articolo sottostante) pone davvero i temi centrali da discutere, risolti i quali non ci sarebbe più spazio per considerare gli esseri viventi non umani come al “servizio” dell’uomo.

La nostra società, l’economia, sono piene di contraddizioni morali ed etiche, che vengono fuori con l’approccio sbagliato che l’uomo ha con la Natura e gli animali, visti solo al suo servizio, come una commodity. Questa è la vera causa profonda del collasso ambientale nel quale ci troviamo oggi.

– amiamo i nostri animali domestici ai quali attribuiamo sentimenti eppure mangiamo carne come se non provenisse da quel medesimo mondo a cui appartengono gli animali d’affezione;

– difendiamo la natura e desideriamo per noi una vita all’aria aperta ma chiudiamo gli occhi sulla detenzione, al chiuso, nei grandi allevamenti intensivi, di decine e decine di esemplari di esseri senzienti, spesso rinchiusi in gabbie, dove sono privati di spazio e di diritti; spesso anche di vita sessuale che in quei contesti ha solo valenza riproduttiva e viene sostituita da inseminazioni artificiali; e infine di vicinanza ai piccoli nel caso dei bovini, che alla nascita vengono separati dalla madre.

Considerando che l’impatto che gli allevamenti intensivi hanno anche su clima e ambiente e non solo sulla qualità di vita degli animali, è enorme, sono questi anzi tra i maggiori emettitori di inquinanti globali, si capisce l’importanza di questo tipo di discussioni, proprio per risolvere anche i problemi ambientali.

Dobbiamo prendere atto che gli animali NON sono al nostro servizio. Prima ribaltiamo i nostri sistemi economici, agricoli e alimentari, i nostri approcci alla Natura, più possibilità avremo di salvare loro e noi tutti.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/09/14/anche-gli-animali-provano-sentimenti-ai-colloqui-di-dobbiaco-contraddizioni-e-paradossi/6802338/

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